Il surreale nel simbolico

Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla grande Guerra
Palazzo Reale, Milano – fino al 5 giugno 2016
La ricca mostra che Palazzo Reale dedica al Simbolismo europeo colpisce per la varietà dei pezzi esposti e per il numero di autori presenti. Ma fra tutti, Alberto Martini è l'artista che più di ogni altro mi ha stupefatto per la straordinarietà del segno e per la forza della narrazione. La sua ricerca potrebbe definirsi un eccellente sviluppo della migliore stampa tedesca del '500. In primis, mi viene in mente il nome di Albrecht Dürer, straordinario pittore e incisore del Rinascimento d'oltralpe, che Martini sicuramente studia e rilegge in chiave contemporanea, ma conservando sia la precisione che l'incisività del segno. In più, nessun decorativismo, ma un evidente senso drammatico della narrazione, accompagna spesso le sue bizzarre reinvenzioni della realtà. Un significativo esempio è costituito dall'eccellente austero autoritratto, preciso e stralunato nel contempo. Qui come altrove, si potrebbe dire che Martini anticipa i tempi, suggerendo le eccentriche fantasie surrealiste.
di Feliciano Marotta