• Bagliori sofisticati Bagliori sofisticati

    Quest'anno ho ceduto al fascino dei riflessi dorati. L’ispirazione nasce da questa bellissima immagine di Rihanna, favolosa con il tailleur con minigonna in raso di seta traslucida firmato Giorgio Armani. Un completo che coniuga rigore a seduzione, che richiede una pelle illuminada da bagliori dorati.Per ottenere questo risultato suggerisco quattro prodotti, da usare in base alle condizioni del proprio incarnato.

    Sublime Tan Huile Visage & Corps di Eisenberg è perfetto anche per chi non è ancora abbronzata. Contiene olio di camelia, vitamina E, la formula Tri-molecolare ossigenante e protettiva abbinati a micropagliuzze che riflettono la luce.

    Huile Prodigieux di Nuxe, invece, è un trattamento perfetto per illuminare la tintarella, ed è anche il cosmetico giusto per lucidare i capelli. Profuma di fiori d’arancio, magnolia e vaniglia. Ha una consistenza secca e racchiude un cocktail di sei oli vegetali preziosi: macadamia, nocciola, borragine, mandorla dolce, camelia e iperico. Qui nell’edizione limitata Je suis Prodigieuse.

    Oropuro di Rephase è un trattamento leggerissimo adatto a tutti i tipi di pelle. Contiene oro colloidale: protegge dai raggi del sole, leviga la pelle e la illumina con riflessi dorati.

    Sole di Capri di Lancaster è il tocco finale: un’acqua profumata fresca con agrumi, fiori bianchi e tuberosa. Si può utilizzare anche durante i bagni di sole. Delizioso anche il disegno che decora il flacone, ideato dalla disegnatrice Susanna Spelta.

  • Capelli e donne di oggi e nella storia dell’arte Capelli e donne nella storia dell’arte

    Osservando i colori, i tagli e le forme delle acconciature viste sfilare sulle passerelle della moda per l’autunno/inverno 2019 si trovano (e ritrovano) riferimenti a icone appartenenti alla storia dell’arte. “Nel beauty e nella moda, spesso le ispirazioni, gli spunti e le idee arrivano proprio dai ritratti femminili, armoniosi e proporzionati, creati da un pittore o da una pittrice a partire dal Rinascimento” dice Monica Coppola, direttore artistico Aldo Coppola. Fu questo, in particolare, un periodo culturale e artistico di grandi cambiamenti, florido e dinamico che influenzò ogni aspetto dell’esistenza. Anche il ruolo della donna subì una svolta e, grazie a figure leggendarie come Lucrezia Borgia e a Caterina de’ Medici, poté occuparsi degli affari e di politica anche in assenza del marito. Ma questa è un’altra storia... Ecco, dunque, una selezione di nuovi spunti di stile per i capelli visti sulle passerelle che attingono dall’ingegno dei creativi del passato e dalle loro muse.

    Rosso: lo stile inafferrabile

    Deliziose e intriganti, le rosse trasmettono sempre qualcosa d’inafferrabile. Che strega e cattura immediatamente l’attenzione. Lo sa bene chi apprezza le dichiarazioni d’amore per le teste fiammanti dei Preraffaelliti. Che danno l’impressione di essere modello di riferimento dell’acconciatura vista da Louis Vuitton, con la chioma leonina fulva, appariscente, cotonata e bombata. Questo dipinto si chiama “Aurelia - L’Amante di Fazio” (1863-73) olio su tavola di mogano di Dante Gabriel Rossetti, uno dei 7 fondatori della corrente nata come ribellione all’arte accademica britannica dell’epoca. La modella, che divenne moglie dell’autore, incarnava l’idea di bellezza del movimento che dà il titolo al percorso espositivo (tanto che fu definita “musa preraffaellita per antonomasia”). Si chiamava Elizabeth Eleanor Siddal, più conosciuta con il diminutivo di Lizzy o Lizzie. Anche lei era pittrice e, a detta dei critici, era più abile del marito… I due erano anime affini, e vissero un amore leggendario.

    Aereo, impalpabile, luminoso: il biondo irlandese visto da Miu Miu e richiama immediatamente alla memoria il dipinto a tempera Nascita di Venere (1482-1485) di Sandro Botticelli. Opera iconica del Rinascimento italiano, rappresenta un ideale universale di bellezza femminile. L'artista si è ispirato a Simonetta Vespucci, nobildonna di origini liguri, che visse alla corte dei Medici, considerata la più bella donna del mondo allora conosciuto.

    Lo sfacciato rosso Tiziano di Balenciaga sembra quello della Ragazza in verde (1931) con i boccoli fiammanti color biondo-rame metallico, un olio su compensato di Tamara de Lempicka, icona eclettica, emancipata, curiosa e ribelle dell’Art Déco dallo stile avanguardistico. Il quadro suscitò molte critiche perché era giudicata sconveniente, sia perché ricorda le la tensione erotica percepita tra la modella e la pittrice.

    Visioni bionde

    Il raccolto biondo di Antonio Marras, con una capigliatura morbida ai lati del viso, con le lunghezze fermate in una sorta di banana bombata sulla nuca, ha la stessa forma dell’acconciatura della protagonista di “Conversione della Maddalena” (1660) di Artemisia Gentileschi. Alla figura biblica, che altri artisti hanno rappresentato più che altro come cortigiana, l’artista costantemente, impegnata nella lotta contro i pregiudizi, restituisce dignità. Lei stessa fu vittima chiacchiere e di dileggio, e faticò molto per affermarsi nell’ambiente della pittura, in quel tempo dominato esclusivamente dagli uomini.

    Gli chignon impeccabili, che svelano e rivelano i lineamenti del viso, accompagnati con da ricciolini posizionati ad arte sulla fronte delle donne di Burberry trasmettono l’idea dell’inevitabile evoluzione contemporanea di “Ritratto di Dama” (1470 circa) di Piero del Pollaiolo. Quando si parla di bellezza femminile nel mondo dell’arte non è possibile non citare questo dipinto. La protagonista ha un incarnato diafano e il collo lunghissimo, valorizzato dal raccolto a crocchia sulla nuca, decorato con magnifici gioielli tempestati di perle e di rubini, con cordoncini di seta che trattengono un magnifico e fragile velo di organza impalpabile che copre le orecchie. L’autore prediligeva ritrarre le sue modelle di profilo, con il busto appena ruotato: uno stratagemma che le rendeva imponenti senza alterare la purezza dei lineamenti.

    Lunga e ondulata, luminosa e garbata. La testa bionda vista da Marc Jacobs è riconducibile alla “Dama con liocorno” (1505-1506) un olio su tavola di Raffaello Sanzio. E’ uno dei dipinti più conosciuti dell’artista e raffigura una giovane deliziosa e leggiadra con il volto completamente svelato dai boccoli posizionati ad arte sulle lunghezze con piccoli riccioli che decorano i lati della fronte e le guance riscaldate da un leggero rossore.

    Tanti modi di dire bruno

    Il castano visto da Celine ricorda il “Ritratto di Jeanne Hébuterne” (1917). Uno dei quadri più noti di Amedeo Modigliani, e che ritrae la fidanzata più giovane di lui di quattordici anni. Soprannominata “noix de coco” per via della chioma striata di fili rossicci, era una pittrice consapevole e dalla forte personalità: sfidò la famiglia di stampo patriarcale e si iscrisse all’Accademia di Belle Arti, scegliendo di vivere da bohémien piuttosto che seguire i rigidi precetti familiari.

    La cascata di ricciolini che svelano il collo delle modelle di MSGM ricorda proprio “Giuditta I” (1901) di Gustav Klimt, considerata la sublime metafora del potere di seduzione femminile. Soggetto dell’olio su tela è la storia biblica che vede la protagonista tagliare la testa di Olofene per bloccare l’assedio della sua città. La modella è Adele Bloch-Bauer, donna della borghesia viennese dotata di una brillante intelligenza, che le ha permesso di imparare il francese da autodidatta e di frequentare corsi di cultura classici e di filosofia. Ma non le fu permesso di frequentare l’università, in un periodo storico in cui gli studi superiori erano preclusi alle donne.

    I ricciolini bruni sfilati sulla passerella di Dolce & Gabbana propongono la sensualità intrigante di una contemporanea “Gioconda”, o “Monna Lisa” di Leonardo da Vinci (1503-1514). Dipinto celebre ed enigmatico, leggendario, conserva un alone di mistero per via di quello sguardo ironico e di quel sorriso appena accennato che ha ispirato (e continua a ispirare) numerose congetture sul suo significato. L’unica certezza è che non si può fare a meno di ammirarla.

    Il caschetto liscio pennellato di colore a contrasto visto da Prada porta immediatamente alla memoria quello del dipinto “Ritratto di Dora Maar“ (1938) di Pablo Picasso. La fotografa (collaborò con Man Ray e fu una sua modella), poetessa e pittrice, era un’intellettuale, schierata dalla parte dei diseredati, molto impegnata politicamente. Quando incontrò il pittore spagnolo ne divenne subito l’amante. Aveva una personalità forte e determinata, e influenzò il pittore spagnolo a usare la sua arte come arma politica.

    Silver plated, che passione

    Le teste candide viste da Balmain sembrano la copia del celebre “Blondie” (1981) di Andy Warhol. Si tratta di un inchiostro acrilico e serigrafico su tela che ritrae Debbie Harry, una delle figure di spicco della scena new wave e punk di New York, tra la fine degli Anni Settanta e l’inizio degli Anni Ottanta. La cantante, carismatica e indipendente (non ha mai voluto sposarsi), riuscì a ritagliarsi uno spazio importante nel mondo del rock che era quasi esclusivamente maschile.

    Amazzoni metropolitane

    I dreads laccati e le treccine sofisticate delle acconciature di Giorgio Armani fanno pensare al celebre olio su tela “Io e i miei pappagalli” (1941) di Frida Kahlo, un autoritratto che la rappresenta in perfetta simbiosi con la sua natura selvaggia, autentica. Il portamento regale dell’artista, che ha fatto di se stessa la propria arte, lo sguardo fiero e le trecce composte trasmettono consapevolezza e audacia. Una delle letture sulla simbologia di questo quadro fa riferimento alle mitologiche Amazzoni greche, donne guerriere indomite e coraggiose. Proprio come lei.
    Una curiosità: l’artista messicana usava i suoi capelli per trasmettere messaggi. Ne è un esempio “L’Autoritratto con treccia” (1941), che forma un circuito infinito, metafora dell’eterno scorrere del tempo.

     

     

  • L’irresistibile eleganza della moda sci L’irresistibile eleganza della moda sci

    Sempre più funzionale e costruita sulla silhouette, quest’anno sulle piste da sci dominano gli indumenti “one piece”. Da indossare da sole o da abbinare a giacche coordinate, i nuovi modelli ricordano le creazioni di alta moda

    Prima di partire per la montagna, nella costruzione del guardaroba giusto per sciare, la funzionalità viene sempre al primo posto. Ma l’occhio vuole la sua parte. Così, archiviate per sempre quelle troppo ampie e poco femminili del passato, oggi disponiamo di nuove tute che disegnano la silhouette. Sono realizzate con materiali tecnologici leggeri e a “effetto barriera”, capaci di isolare dal freddo e mantenere costante la temperatura corporea, e soddisfano l’esigenza di indossare qualcosa di bello, grazie a modelli che disegnano la figura come solo un sarto sa fare e hanno disegni e stampe che si avvicinano moltissimo a una composizione artistica.

    Gli inconfondibili colori di Pucci

    Finita la guerra, è stato il marchese Emilio Pucci nel 1947 a creare la prima tuta da sci, ed è proprio con questo capo che iniziò la sua carriera di stilista. Successivamente, nel 1960 mise a punto un tessuto innovativo elastico che avvolgeva il corpo e agevolava i movimenti. Oggi le sue inconfondibili stampe continuano a ravvivare i modelli per sciare, tanto belli e raffinati, da far desiderare di indossarle anche tutti i giorni in città.

    Il tocco di classe di Giorgio Armani

    Chi non ha notato in questi giorni la raffinata campagna pubblicitaria di Giorgio Armani Neve che ha reso elegantemente sporty strade e palazzi? Silhouette slanciate con inserti grafici optical sono i dettagli che rendono le tute nate per le piste da sci ma adattissime anche per un cocktail in alta quota (e non solo). Realizzata con una gamma di materiali pregiati e trattamenti tecnici, la nuova collezione ridefinisce l’eleganza dello sci, aggiungendo un tocco rétro e raffinato agli indumenti sportswear.

    Credit foto: Credits for this picture: Giorgio Armani (Designer), Daniel Clavero (Photographer), Herin Choi (Fashion Editor/Stylist), Matthew Tuozzoli (Hair Stylist), Arianna Campa (Makeup Artist), Francisco Vargas (Retoucher)

     

     

  • La lezione blu di Giorgio Armani La lezione blu di Giorgio Armani

    Ha una cifra stilistica inconfondibile, che a ogni collezione si rinnova costantemente fornendo innumerevoli spunti per rendere contemporaneo il guardaroba, pur rimanendo fedele a se stesso. La collezione dell’autunno inverno 2019/2020 di Giorgio Armani è un omaggio al blu. Al suo blu. Essenziale e confortevole come lui stesso lo definisce, declinato all’infinito, mai piatto e monotono ma mosso da mille sfumature come le case della magica città di Jodhpur, nel Rajasthan. E il desiderio per quello che propone si eleva all’ennesima potenza. Come non desiderare il piumino tridimensionale con le arricciature gonfie, la giacca con il bordo di un revers che fa zig zag, o la tuta d’ispirazione militare con la cintura alta in vita?

  • Quando il verde scuro è luminoso Quando il verde scuro è luminoso

    Il verde scuro dell'abito indossato da Kate Winslet in occasione del 22° Annual Screen Actors Guild Award, a Los Angeles pochi giorni, fa è davvero strepitoso. Firmato Giorgio Armani, questo abito con piccolo strascico ha è nella sfumatura più intensa degli abeti, e pur essendo scura racchiude in sé un'aura che lo fa sembrare addirittura luminoso. Così come sono luminosi lo smalto di Orly nella sfumatura Makeup to Breakup (un verde scuro brillante e audace che dura a lungo sulle unghie) e il magnifico verde della bellissima borsa di pelle di Paula Cademartori (realizzata in Italia con cura artigianale è profilata di bordi dorati).

    Nelle foto in alto: Kate Winslet in GIorgio Armani (credit foto Christopher Polk); borsa Paula Cademartori e smalto Orly Makeup to Breakup

  • The blue lesson of Giorgio Armani The blue lesson of Giorgio Armani

    He has an unmistakable style, which every collection is renewed by providing countless ideas to make the wardrobe contemporary, while remaining true to itself. The Giorgio Armani Fall Winter 2019/2020 collection is a tribute to the blue. In his blue. Essential and comfortable as he defines it, declined to infinity, never flat and monotonous but moved by a thousand shades like the houses of the magical city of Jodhpur, in Rajasthan. And the desire for what it proposes rises to the nth degree. How could we not wish for the three-dimensional down jacket with swollen curls, the jacket with the edge of a zig-zag lapel, or the military-inspired coverall with a high belt at the waist?

  • Un abito dopo le vacanze Un abito dopo le vacanze

    Che sia di linea essenziale, disegnato sulla figura come quello in cotone di Parronchi Cashmere, o che abbia un’arricciatura sull'orlo e un cenno di nodo in vita nella variante in seta firmata Giorgio Armani, qui indossato da Andie MacDowell (credit Barry King), gli abiti sono complementi indispensabili del mio guardaroba. Comodi e chic, questi modelli senza maniche e di lunghezza che si ferma pochi centimetri sopra il ginocchio, poi, sono di classe e anche molto femminili. Ne faccio un uso generoso soprattutto dopo le ferie di agosto, quando le temperature sono variabili (freddo al mattino e alla sera, e gran caldo durante la giornata) perché si abbinano perfettamente a piccoli cardigan tono su tono che indosso quando serve.

  • Una Vespa vestita Armani Vespa e Armani

    Chi non ricorda il manifesto del film del 1953 “Vacanze Romane” con l'immagine di Audrey Hepburn e Gregory Peck alla guida della mitica Vespa? Celebrato come uno dei prodotti di disegno industriale più famosi al mondo, oggi il mitico scooter è proposto in una edizione molto speciale firmata Giorgio Armani. La nuova Vespa 946 Emporio Armani, che celebra i 130 anni della Piaggio e i 40 anni del marchio di moda, conserva la linea sinuosa e grintosa di sempre, ma indossa un colore che non è il solito nero. Lo stilista, infatti, ha pensato a un grigio acceso da finissimi bagliori verdi. Un trattamento galvanico, inoltre, dà un aspetto opaco alle parti metalliche.
    La nuova Vespa 946, però, non è solo stile Made in Italy, ma anche tecnologia. Oltre all'aspetto, infatti, sono interessanti anche le caratteristiche tecniche: un motore a quattro tempi a iniezione elettronica ottimizzato per ridurre al minimo le emissioni; doppio freno a disco da 220 millimetri per garantire tenuta e sicurezza; sistema di frenata ABS a doppio canale; ruote da 12 pollici. E poi, è dotata di un sistema di gestione elettronica che permette di dialogare con smartphone e tablet. La nuova Vespa 946 Emporio Armani non sarà per tutti: sarà prodotta in tiratura limitata e numerata.

francesca marotta

 

Francesca Marotta: giornalista di moda e beauty, curiosa, sognatrice, anticonformista. Amo l’Italia, l’arte, le esperienze, gli stili di vita, il design... da wow!