- La sostenibilità è già negli abiti di Prada
I temi dell’edizione digitale dei Green Carpet Fashion Awards 2020, trasmesso in tv su Sky, sono stati la rinascita e la solidarietà nell’ottica della giustizia ambientale e sociale, partendo proprio dall’Italia. “Il Made in Italy è un esempio per il mondo” ha affermato il Premier Giuseppe Conte che è intervenuto all’evento. E sono proprio i grandi marchi del Belpaese a dare il buon esempio. All’iniziativa ha partecipato, infatti, anche Prada proponendo la sua nuova visione della moda sostenibile. La giovanissima attrice Matilda De Angelis ha indossato un abito della maison su misura e realizzato con materiali ecologici secondo i criteri di Eco Age, società promotrice dell’evento insieme con Camera Nazionale della Moda, che si occupa di affiancare i marchi del fashion system per definire un percorso eco-sostenibile di cui possano beneficiarne persone e pianeta.
Il vestito indossato dall’attrice fa parte della collezione di abbigliamento, calzature e accessori Re-Nylon che racchiude il nuovo corso del brand a partire proprio dal materiale utilizzato. Si tratta dell’iconico filato della griffe, il nylon che, grazie alla ricerca scientifica, è diventato eco-sostenibile e rigenerato. Si chiama Econyl ed è recuperato da materiali plastici recuperati negli oceani, nelle discariche o derivati dagli scarti di fibre tessili.
Questo abito cocktail, con busto scultura e gonna voluminosa impreziosita da arricciature couture simmetriche, è realizzato secondo i criteri Eco Age. I principi rigidi da rispettare, e riconosciuti dall’organizzazione, sono 10: trasparenza, niente sfruttamento minorile, lavoro onesto e giusto, comunità, tracciabilità, protezione di risorse e ambiente, riciclo e riutilizzo, minimizzazione dell’inquinamento, gestione delle risorse legale e responsabile, benessere delle specie animali.
- Rivoluzionare la moda
Dire addio definitivamente all’inconsapevolezza e all’evanescenza e mettere in campo anche il senso di responsabilità quando si parla di moda è diventato un dicktat. E’ giunto il momento di affermare la nostra capacità di incidere sul futuro anche quando acquistiamo un nuovo abito. Gli strumenti si trovano nel libro La rivoluzione comincia dal tuo armadio di Luisa Ciuni e Marina Spadafora, che approfondisce accuratamente tutto quello che dobbiamo sapere sulla moda sostenibile.
Tenere conto dell’impatto etico e ambientale di un indumento, o di un accessorio, deve guidare ogni scelta. Inquinamento, sovrapproduzione, sfruttamento della manodopera dei Paesi più poveri sono alcuni dei problemi generati dall’industria fashion, e la strada per diventare consumatori consapevoli inizia proprio da ciò che possediamo: abbiamo bisogno proprio di tutto? E poi, acquistare meno e investire in creazioni durevoli deve essere il nuovo mantra. L’usa e getta va abolito, così la fascinazione del fast fashion: chi ci rimette se acquistiamo un paio di pantaloni a un prezzo “stracciato”?
Le due autrici individuano come fondamentale l’impegno degli acquirenti nell’innescare un processo che renda questo mondo eco friendly. Un primo passo lo stiamo vivendo adesso, con la crisi legata all’emergenza sanitaria del Covid-19 con gli analisti del settore che decretano il momento d’oro del vintage. Ma saremo in grado di mantenere questo stile di vita anche quando la crisi sarà finita? Editore Solferino Libri.