- Gli scatti come specchi dell’anima di Inge Morath
Magnum’s First
Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano - Fino al 6 ottobre 2019La donna ritratta è Mrs Eveleigh Nash, personalità di spicco dell’aristocrazia britannica negli Anni Cinquanta, ed è uno dei primi scatti datato 1953 di Inge Morath, la prima donna fotografo a entrare nel gruppo della prestigiosa agenzia Magnum Photos. Per lei la fotografia era una vera e propria necessità, un mezzo che le ha permesso di catturare la parte più intima di chi ritraeva e per conoscere se stessa: “La fotografia è essenzialmente una questione personale: la ricerca di una verità interiore… è un fenomeno strano… ti fidi del tuo occhio, ma non puoi evitare di mettere a nudo la tua anima”.
Questo scatto è proposto nella rassegna che ripercorre il lavoro in bianco e nero di otto maestri del Novecento (Henri Cartier-Bresson, Robert Capa, Werner Bischof, Erich Lessing, Marc Riboud, Jean Marquis, Ernst Haas e la stessa Morath) in un periodo compreso tra il 1955 e il 1956, e ritrovato per caso in una cantina di Innsbruck nel 2006 - Lee Jeffries. Il fotografo che infonde luce negli occhi degli invisibili
La mostra personale di Lee Jeffries, il fotografo “voce” dei poveri e degli emarginati, al Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano
Sono cinquanta gli scatti in bianco e nero e a colori proposti nel percorso espositivo Lee Jeffries. Portraits. L’anima oltre l’immagine esposti al Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano fino al 16 aprile 2023. Le fotografie ritraggono gli emarginati “invisibili” che vivono le strade buie delle metropoli europee e statunitensi.
Con ciascuno l’artista ha instaurato un rapporto di fiducia e di rispetto reciproco nato dalla frequentazione e dalla condivisione, a volte ha anche dormito con loro in strada. Una vicinanza che ha permesso la realizzazione di ritratti di grande impatto e incredibilmente comunicativi. Con gli occhi di uomini, donne e giovani infusi di luce. Dai quali è difficile distogliere lo sguardo. fotografia
- Lee Jeffries. The photographer who infuses light into the eyes of the invisible
The personal exhibition of Lee Jeffries, the "voice" photographer of the poor and marginalized, at the Carlo Maria Martini Diocesan Museum in Milan
There are fifty black and white and color shots proposed in the exhibition Lee Jeffries. Portraits. The soul beyond the image exhibited at the Carlo Maria Martini Diocesan Museum in Milan until April 16, 2023. The photographs portray the “invisible” marginalized who live on the dark streets of European and American metropolises.
With each of them the artist has established a relationship of trust and mutual respect born of attendance and sharing, sometimes he even slept with them on the street. A proximity that has allowed the creation of portraits of great impact and incredibly communicative. With the eyes of men, women and young people infused with light. From which it is difficult to take your eyes off. - The shots like mirrors of the soul of Inge Morath
Magnum's First
Carlo Maria Martini Diocesan Museum of Milan - Until 6 October 2019The woman portrayed is Mrs Eveleigh Nash, leading personality of the British aristocracy in the Fifties, and is one of the first shots dated 1953 of Inge Morath, the first female photographer to join the group of the prestigious Magnum Photos agency. For her, photography was a real necessity, a means that allowed her to capture the most intimate part of those who portrayed and to know herself: “Photography is essentially a personal matter: the search for an inner truth... is a strange phenomenon... you trust your eye, but you can't avoid exposing your soul ”.
This shot is proposed in the review that traces the black and white work of eight masters of the twentieth century (Henri Cartier-Bresson, Robert Capa, Werner Bischof, Erich Lessing, Marc Riboud, Jean Marquis, Ernst Haas and the same Morath) in a period between 1955 and 1956, and found by chance in a winery in Innsbruck in 2006