• L'abito con il colletto bianco "alla Claudine" lo ha inventato Colette nel 1900 L'abito con il colletto bianco "alla Claudine"

     

    Per Roberta Bacarelli è il particolare inaspettato che dona un tocco originale al modello nero che avvolge la silhouette, mentre per Chiara Boni è un dettaglio delizioso in tessuto stampato effetto pizzo che completa il vestito elegante blu di gusto bon ton con drappeggio sinuoso sul fianco. Infine, Babylon lo usa per decorare il vestitino ampio all’orlo total black con spalle e maniche di chiffon dal mood sbarazzino. Il vestito nero o blu con il colletto bianco è un “pezzo” prezioso del guardaroba, perché con poco riesce a rendere sofisticato lo stile.

    In foto, da sinistra: Roberta Bacarelli - Spalle all’americana che svelano completamente le spalle per l’abito sirena in tessuto operato con micro-colletto bianco (robertabacarelli.it); Chiara Boni - Taglio sartoriale con un delicato drappeggio su un fianco per il vestito blu con colletto e polsini bianchi realizzati in tessuto effetto pizzo (chiaraboni.com); Babylon- Il colletto e i maxi-polsi bianchi rendono ricercato l’abito corto svasato all’orlo con inserto di chiffon su spalle e maniche (babylonstyle.it).

    Una storia affascinante

    Di dimensioni ridotte oppure extra-large, con bordi arrotondati o affilati e slanciati, regala agli abiti punti luce raffinati che danno luce al volto. Può essere rimovibile, garantendo la possibilità di modificare lo stile in un attimo. Il colletto bianco rende i vestiti chic e regala un tocco vintage di grande attualità. Definito “collo alla Peter Pan” o “white collar” dagli anglosassoni, i francesi lo chiamano “colletto alla Claudine”, e Colette è responsabile di questa definizione.

    La famosa scrittrice francese nel 1900 pubblica il libro Claudine à l'école con una foto della stessa autrice in copertina che indossa l’uniforme da scolaretta completata da un colletto candido.

    In foto, da sinistra, da sinistra Audrey Hepburn (Instagram @audrey.hepburn), Twiggy (Instagram @twiggylawson) e abito chemisier Valentino PE 2013 (photo courtesy Valentino).

    Negli Anni Cinquanta, questo dettaglio torna protagonista con l'attrice Audrey Hepburn, l’icona del cinema che rende leggenda il colletto bianco che spunta dal cardigan. Nel decennio successivo la sublime Twiggy lo propone per completare top e mini-abiti colorati. Nella sfilata del 1990, che ha acceso i riflettori sulla moda d'avanguardia firmata Comme des Garçons, la stilista Rei Kawakubo ha proposto deliziosi abiti con il colletto bianco, diventati subito di tendenza (nella foto in apertura). Dopo anni di assenza dalle passerelle, nel 2013 i direttori creativi di Valentino Pierpaolo Piccioli e Mariagrazia Chiuri portano in scena la versione super chic dell’abito con il "colletto alla Claudine": un vestito chemisier di chiffon con colletto e polsi bianchi.

     

  • Oh, Gucci! Oh, Gucci!

    Masks with the quills, which hide the identity and at the same time attract the eye, are the eye decoration chosen by the creative director Alessandro Michele to present the Gucci's FW2019 collection at Milano Moda Donna just begun.

    Designed just for the show, also other other accessories full of symbolic meanings and refined quotations have decorated the face and the head of the models and models that have paraded on a bright catwalk and dotted with LED lights. To complete the creative overlays of Seventies-inspired leather suits, jackets with wide shoulders reminiscent of the eighties as the jumpsuits moved by black and white geometries, there were also gilt metal ears, hats with maxi visors colored and latex masks.

  • Prada and the balance between strength and sweetness Prada and the balance between strength and sweetness

    Military inspired jackets, tailored coats reworked in a contemporary key, seductive dresses designed on the figure, so black but also bright colors from turquoise to cyclamen, to lilac. And then the sandals with flames and amphibians with accessories. There are also roses. Everywhere, drawn, embroidered or embossed.

    For the autumn winter 2019/20 Prada has designed a collection that combines strength and sweetness, practicality and romance. Designed in a clean and, as usual, strong impact.

  • Yezael between reality and fiction Yezael between reality and fiction

    Digital and human together. This is the apparent dichotomy that brings Yezael to the catwalk for Fall Winter 2019/20 during Milan Fashion Week. On the one hand the real world with everyday life, made up of cohabitation between different ethnic groups, inclusion and pursuit of happiness; on the other side there is the social media’s life, smiling and plastic, narcissism and unfulfilled desires, with dream images relaunched endlessly.

    A cocktail of real and virtual fragments that the designer Angelo Cruciani translates with gender free garments, wearable by women and men, where vinyl mixes with 3D effect hologram fabrics, laminated velvet. And the models / models wear masks without glimmering: there can be anyone behind them.

  • Yezael tra realtà e finzione Yezael tra realtà e finzione

    Digitale e umano insieme. E’ questa l’apparente dicotomia che porta in passerella Yezael per l’Autunno Inverno 2019/20. Da un lato il mondo reale con la vita quotidiana, fatta di convivenza tra etnie diverse, inclusione e ricerca della felicità; dall’altro c’è la vita sui social, sorridente e di plastica, narcisismo e desideri insoddisfatti, con le immagini da sogno passate e presenti rilanciate all’infinito.

    Un cocktail di frammenti reali e virtuali che lo stilista Angelo Cruciani traduce con capi architettonici, di grande impatto, e gender free, indossabili da donne e uomini, dove il vinile si mescola ai tessuti ologramma a effetto 3D, il velluto ai laminati. E i modelli/modelle indossano maschere senza spiragli: lì dietro può esserci chiunque.

francesca marotta

 

Francesca Marotta: giornalista di moda e beauty, curiosa, sognatrice, anticonformista. Amo l’Italia, l’arte, le esperienze, gli stili di vita, il design... da wow!