- Classico contemporaneo
Del bello ideale
Fondazione Carriero, Milano – fino al 10 febbraio 2019Un percorso alla scoperta dei 57 anni di carriera di un pioniere dell’arte contemporanea concettuale italiana, Giulio Paolini, che attraversa in modo armonioso le stanze di Casa Parravicini, storico palazzo del Quattrocento, uno dei più antichi e affascinanti di Milano.
Curata da Francesco Stocchi con la collaborazione dello stesso autore, e gli interessanti interventi scenografici di Margherita Palli, la mostra riesce nell’intento di rivelare le fonti di ispirazione e di entrare nel fulcro della poetica dell’artista.
Complice della realizzazione di questo obiettivo è proprio il percorso espositivo, strutturato come una vera e propria indagine avvincente, suddiviso in tre nuclei ben definiti: Il ritratto e l’autoritrato (con l’autore assente); In superficie (linea, prospettiva, orizzonte, tautologia) e Uno di due (il mito e il classico).
Il susseguirsi di colonne, statue e gessi ridotti in frammenti rivelano le fonti di ispirazione dell’artista. E i reperti classici veri e propri, estrapolati dal loro contesto originario dall’autore, riescono a esprimere una nuova interpretazione del presente.
C’è una nota interessante: la Fondazione propone anche appuntamenti educativi dedicati ai bambini dai 5 ai 3 anni, e alle loro famiglie, con la guida di un esperto di didattica museale.
Nella foto Ritratto dell’artista come modello, 1989. Matita su tela rovesciata su parete e calco in gesso.
- Divina alla Milano Fashion Week
Palazzo Giureconsulti, Milano – 18 e 19 settembre 2019
L’edizione di quest’anno di Mad Mood celebra la donna felice delle sue forme morbide con un quadro su legno listellare di grandi dimensioni, dipinto con smalto e pennellate di magnete, dal titolo: Divina. “Amo dipingere il corpo femminile esaltandone la femminilità” racconta l’autrice Luna Berlusconi. “È il soggetto che più di ogni altro mi ispira. Quello che cerco di trasmettere nei miei Nudi, finora la serie più nutrita della mia produzione, è la sensualità: con questa parola non intendo la perfezione proposta da pubblicità e riviste, ma un’energia che viene da dentro, una sicurezza che rende qualsiasi donna unica e bellissima. Le forme della mia Divina sono un grido, che invita a lasciarsi alle spalle gli stereotipi e a cercare la bellezza dentro di sé".
- Esperienze metafisiche tra luce e spazio
Nanda Vigo. Light Project
Palazzo Reale, Milano - Fino al 29 settembre 2019Il conflitto/armonia tra luce e spazio sono da sempre i temi centrali di Nanda Vigo, architetto e artista che ha collaborato con Lucio Fontana Piero Manzoni, Enrico Castellani e Gio Ponti. A lei è dedicata la retrospettiva antologica che fa scoprire la sua originale visione della realtà. “Gli allestimenti aprono lo sguardo del visitatore al contemporaneo, e offrono una preziosa occasione di incontro con i linguaggi sperimentali che hanno caratterizzato la ricerca espressiva dell’artista” ha raccontato Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura Comune di Milano.
Luce, trasparenza e immaterialità sono gli elementi che costituiscono l’opera e l'ambiente abitato dall’essere umano, di cui il cronotopo ne è la concretizzazione artistica.
Il termine cronotopo significa tempospazio. In fisica fa riferimento alla teoria della relatività di Einstein, e indica lo spazio a quattro dimensioni (tre coordinate spaziali più il tempo) che evidenzia il legame tra misure spaziali e temporali.
Luci, vetri, strutture in metallo sono gli elementi che l’artista utilizza per realizzare metafore della leggerezza, della mutazione, dell’immaterialità spirituale dell’arte e della sua percezione. - Intorno alla donna
La Grande Madre
a cura di Massimiliano Gioni
Palazzo Reale, Milano – fino al 15 novembre 2015Non è soltanto una esposizione artistica La Grande Madre, ma è un'immersione totale nel corpo, nella testa, del modo di agire femminile. Ideata e prodotta dalla Fondazione Nicola Trussardi insieme con il Palazzo Reale per ExpoinCittà 2015 e promossa dal Comune di Milano, Cultura, espone 400 opere (oli su tela, fotografie, video, stampe ai sali d'argento, esibizioni, calchi in bronzo, collage, tecniche miste) che raccontano la maternità, con un percorso che colpisce sguardo, anima, coscienza. Consiglio a tutti questa mostra per la potenza sprigionata dalle opere esposte. Inoltre, l'esplorazione del mondo femminile non si esaurisce con questo tuffo nell'arte contemporanea, ma ci sono altre iniziative, come quella che interessa ogni giorno una mamma che insegna i primi passi al proprio figlio nelle sale della mostra. Il MIC (Museo Interattivo del Cinema) e lo Spazio Oberdan, invece, hanno dato vita alla rassegna cinematografica La Grande Madre. I film fino all'11 ottobre, con la proiezione di lungometraggi che esplorano tutto l'universo femminile. I titoli sono davvero interessanti. Ne cito due per tutti: Medea di Pier Paolo Pasolini, che sarà proiettato al MIC il 10 settembre, e Medea di Lars von Trier, sempre al MIC il 17 settembre.
Nell'immagine in apertura:
Migrant Mother di Dorothea Lange, 1936 – Stampa Fotografica, 30x18 cm, The Library of Congress, Washington, DC