• Andy Warhol e Loredana Bertè - Un duetto leggendario Andy Warhol e Loredana Bertè Un duetto leggendario

    Andy Warhol – L’alchimista degli anni Sessanta
    Villa Reale di Monza, Orangerie – Fino al 28 aprile 2019

    Non tutti sanno che Andy Warhol, l’artista considerato uno dei maestri assoluti del Novecento per la sua capacità di interpretare la società contemporanea, ha lavorato con Loredana Bertè. La regina italiana del rock nel 1981 andò a New York per incidere l’album Made In Italy, e in quel periodo frequentò la Factory, il tempio creativo del maestro della Pop Art, guadagnandosi anche il soprannome di Pasta Queen per le sue doti culinarie.
    Il creatore di arte seriale e l’artista italiana più anticonformista a amata che ci sia, collaborarono alla realizzazione dell’album con il videoclip Movie, diretto da Don Munroe, e la foto di copertina, un primo piano intenso della cantante catturato dall’abilità di Christopher Makos, apprendista di Man Ray e considerato il fotografo più moderno d’America.

    Per vedere dal vivo questa piccola opera d’arte, l’occasione giusta è la mostra dedicata ad Andy Warhol alla Villa Reale di Monza. Un percorso espositivo che permette di ripercorrerne l’universo creativo del gigante dell’arte contemporanea attraverso le icone più riconoscibili della sua arte: da Marilyn Monroe a Jackie Kennedy, da Muhammad Alì a Mao Tse-Tung a Liza Minelli.

    Viene anche analizzata la Rivoluzione sessuale, di cui Warhol fu testimone, senza dimenticare che è stato uno dei principali artefici della liberazione dei costumi. In particolare è possibile vedere da vicino le foto di Makos che ritraggono il maestro in abiti femminili e il film Women in revolt, girato a New York nel 1971 e doppiato nella versione italiana da Vladimir Luxuria.

    Dal 9 maggio questa mostra si trasferirà in 3 palazzi storici pugliesi: il Castello Normanno Svevo di Mesagne, Palazzo Tanzarella a Ostuni e Palazzo Ducale di Martina Franca

     

    Gallery

    Ritratto di Andy Warho, Leo Castelli Gallery, 1982, poster della mostra; courtesy Marco Rettani, Swiss Collection, e due serigrafie sul tema Camouflage

  • Calcoli artistici Calcoli artistici

    Piero della Francesca. La seduzione della prospettiva
    Museo Civico di Sansepolcro
    Sansepolcro (Ar) - Fino al 6 gennaio 2019

    Pittore raffinato e innovativo, maestro d’abaco, geometra euclideo, studioso di Archimede, Piero della Francesca è considerato uno degli artisti più emblematici del Rinascimento italiano. In concomitanza con la presentazione del restauro del suo affresco Resurrezione di Cristo al Museo Civico di Sansepolcro, è stata appena inaugurato anche un percorso espositivo che permette di approfondire l’immensa cultura scientifica dell’artista.

    Il progetto espositivo, sviluppato intorno al De prospectiva pingendi (il primo trattato illustrato di prospettiva) fa comprendere come la pittura umanista trovi la sua base più naturale proprio nella scienza. Si tratta, infatti, di una raccolta di riproduzioni di disegni, modelli prospettici, strumenti scientifici, video e di ricerche matematiche che lo stesso artista ha applicato alla sua pittura. Studi, calcoli e progetti lasciati in eredità ad artisti, come Leonardo da Vinci e Albrecht Durer, fino alla metà del Cinquecento.

  • Culture e colture - Roberto Capucci e la biodiversità Culture e colture Roberto Capucci e la biodiversità

    Born in Italy, Food, fashion, design and ancient seeds
    Zahir Countryhouse - Contrada Eloro Pizzuta, Bucachemi, Noto (SR) – fino al 5 novembre 2020

    Per promuove l’agricoltura 2.0, con il recupero degli antichi semi autoctoni italiani e della biodiversità, gli abiti scultorei di Roberto Capucci fotografati da Toni Campo sono protagonisti dei 17 scatti che hanno come sfondo gli ulivi del Parco dell’Anima di Noto e la nuova generazione di contadini custodi. Immagini affascinanti e suggestive che uniscono tradizione, design e moda, eccellenze che storicamente contraddistinguono il patrimonio materiale e immateriale dell’Italia.

    Dietro questo progetto c’è la volontà di accendere i riflettori sulla necessità di salvaguardare tesori ingiustamente abbandonati nel nostro Paese, ma dalle enormi potenzialità economiche ancora inespresse: le antiche semenze italiane: un patrimonio che consente anche di tutelare la biodiversità vegetale e animale, che abbraccia a 360 gradi i concetti chiave di sviluppo sostenibile, nel segno dell’innovazione, del benessere accessibile e della salvaguardia dell’ambiente.

    Una necessità più che mai sentita in questo periodo, tanto che lo scorso 30 settembre l’Italia e altri 76 Paesi hanno firmato Leaders Pledge for Nature, il primo documento che sancisce l’impegno formale a invertire la rotta della perdita di biodiversità entro il 2030 con azioni concrete che aprono la strada a un Piano Globale per la Biodiversità.
    Sempre su questo tema, si è da poco costituito il Consorzio MAMA.SEEDS, la prima Start Up italiana fondata da Alessia Montani per salvare la memoria delle antiche colture italiane, con l’obiettivo di ottenere il riconoscimento normativo della filiera agroalimentare delle antiche semenze italiane: cerealicola, orto-frutticola, vitivinicola e delle erbe aromatiche.

    Il racconto delle fasi dei processi agricoli delle antiche semenze autoctone (ancora oggi tramandate grazie all’attività degli agricoltori) è affidato all’obiettivo di Toni Campo, che rcon i suoi clic riesce a dare rilievo e importanza a ogni elemento fotografato: i lavoratori, gli agrumeti, gli alberi di ulivo, i mandorli secolari, dei carrubi e i magnifici abiti di Roberto Capucci, preziose creazioni di taffetas di seta plissettata che hanno fatto la storia della moda italiana.

    La mostra, concepita per essere itinerante, e toccherà molte regioni italiane, e in particolare nelle zone del Mediterraneo.

    Crediti fotografici:
    Art Director Francesco Palazzolo
    Stylist Mauro Crachi
    Hair and make Up Antonio Musumeci e Semmy Mele

     

  • L’importanza di una traccia

    Apollo con amorino

    Apollo con amorino

    La ricerca manieristica dà alle figure uno slancio elegante e al colore trasparenze e dinamismi prebarocchi. Tuttavia, paradossalmente, il fascino di quest’opera nasce da una impronta michelangiolesca, addolcita da uno sguardo di tradizione lombarda che rimane intimo e familiare.

    The mannerist research gives to the figures an elegant bounce, transparencies and prebarocchi’s dynamics to the colour. Paradoxically, however, the charm of this work arises from a Michelangelo footprint, softened by a look of Lombard tradition that remains intimate and familiar.

    Ratto di Ganimede

    Ratto di Ganimede

    In quest’opera due sono gli aspetti che catturano l’attenzione: da una parte l’ambigua sensualità del soggetto, rafforzata sia dalla voluttuosità dei gesti che dalla carnalità delle forme; dall’altra, innegabile è il riferimento “gentile” al Correggio, che sicuramente aggiunge linfa emotiva e qualitativa alla rappresentazione.

    In this work two aspects capture the attention: on one hand, the ambiguous sexuality of the subject is enhanced by both the voluptuousness of gestures and the carnality of forms; on the other hand, it is undeniable the "gentle" reference at the Correggio, which definitely adds emotional and qualitative lymph to the representation.

    Due teste maschili

    Due teste maschili

    In entrambe le figure si legge un’intera tradizione iconografica che è tutta rinascimentale. L’impianto solido, il disegno incisivo, e morbido nel contempo, e la qualità cromatica danno forza all’opera. Si potrebbe quasi dire che l’impronta del Perugino e la sicurezza di Raffaello sono qui a tratti sottolineati, talvolta preannunciati.

    In both figures there is an entire iconographic tradition that is whole of the Renaissance. The solid implant, the drawing, trenchant and soft at the same time, and the chromatic quality give strength to the work. We could almost say that the imprint of the Perugino and the Raphael safeness are, at intervals, highlighted, sometimes unannounced.

    Quattro figure maschili

    Quattro figure maschili

    In questo frammento di affresco sono chiare le conquiste formali della “moderna” pittura trecentesca. Nulla è più bidimensionale. Il volume dà corpo alle figure, che non sono mute. Gli astanti comunicano tra di loro, ma lo sguardo di uno di essi coinvolge anche chi è fuori dalla scena.

    In this painting fragment are clear the formal achievements of the "modern" painting of the fourteenth century. Nothing is more bidimensional. The volume gives body to the figures, that are not voiceless. Spectators communicate with each other, but the look of one of them also involves those who are out of the scene.

  • L’importanza di una traccia

    Apollo con amorino

    Apollo con amorino

    La ricerca manieristica dà alle figure uno slancio elegante e al colore trasparenze e dinamismi prebarocchi. Tuttavia, paradossalmente, il fascino di quest’opera nasce da una impronta michelangiolesca, addolcita da uno sguardo di tradizione lombarda che rimane intimo e familiare.

    The mannerist research gives to the figures an elegant bounce, transparencies and prebarocchi’s dynamics to the colour. Paradoxically, however, the charm of this work arises from a Michelangelo footprint, softened by a look of Lombard tradition that remains intimate and familiar.

    Ratto di Ganimede

    Ratto di Ganimede

    In quest’opera due sono gli aspetti che catturano l’attenzione: da una parte l’ambigua sensualità del soggetto, rafforzata sia dalla voluttuosità dei gesti che dalla carnalità delle forme; dall’altra, innegabile è il riferimento “gentile” al Correggio, che sicuramente aggiunge linfa emotiva e qualitativa alla rappresentazione.

    In this work two aspects capture the attention: on one hand, the ambiguous sexuality of the subject is enhanced by both the voluptuousness of gestures and the carnality of forms; on the other hand, it is undeniable the "gentle" reference at the Correggio, which definitely adds emotional and qualitative lymph to the representation.

    Due teste maschili

    Due teste maschili

    In entrambe le figure si legge un’intera tradizione iconografica che è tutta rinascimentale. L’impianto solido, il disegno incisivo, e morbido nel contempo, e la qualità cromatica danno forza all’opera. Si potrebbe quasi dire che l’impronta del Perugino e la sicurezza di Raffaello sono qui a tratti sottolineati, talvolta preannunciati.

    In both figures there is an entire iconographic tradition that is whole of the Renaissance. The solid implant, the drawing, trenchant and soft at the same time, and the chromatic quality give strength to the work. We could almost say that the imprint of the Perugino and the Raphael safeness are, at intervals, highlighted, sometimes unannounced.

    Quattro figure maschili

    Quattro figure maschili

    In questo frammento di affresco sono chiare le conquiste formali della “moderna” pittura trecentesca. Nulla è più bidimensionale. Il volume dà corpo alle figure, che non sono mute. Gli astanti comunicano tra di loro, ma lo sguardo di uno di essi coinvolge anche chi è fuori dalla scena.

    In this painting fragment are clear the formal achievements of the "modern" painting of the fourteenth century. Nothing is more bidimensional. The volume gives body to the figures, that are not voiceless. Spectators communicate with each other, but the look of one of them also involves those who are out of the scene.

  • La luce nelle dimensioni

    Johannes Vermeer, 1665 circa olio su tela, cm 44,5 x 39. © L’Aia, Gabinetto reale di pitture Mauritshuis

    I grandi artisti si distinguono dagli altri perché sono formalmente essenziali. Da uno sfondo scuro emerge l’intensità di uno sguardo e la piccola luce di una perla. Purezza assoluta! I piani e i volumi sono poi determinati dall’abile distribuzione dei colori, scelti senza alcuna leziosità.

    The Girl with the Pearl Earring

    Great artists stand out from others because they are formally essential. From a dark background the intensity of a look and the light of a small pearl emerges. Absolute purity! Plans and volumes are then determined by the skilful distribution of colors, chosen without any affectation.

    Natura morta con candela accesa

    Natura morta con candela accesa

    La luce è protagonista di quest’opera. Essa definisce le singole parti dando volume agli oggetti e profondità all’ambiente. La pulizia cromatica e la precisione grafica delle singole parti rendono poi quasi surreale, direi paradossalmente novecentesca, l’atmosfera.

    Still life with candle

    The light is the protagonist of this work. It defines the individual parts giving volume to the objects and depth to the setting. The chromatic clean and the graphic precision of the individual parts make then the atmosphere, I would say paradoxically of the twentieth century, almost surreal.

    Il cardellino

    Il cardellino

    Il cardellino! Meravigliosa simbolica presenza, spesso secondaria, sicuramente sempre in secondo piano, in numerosi dipinti rinascimentali. Stavolta, finalmente, il piccolo essere diventa un grandioso protagonista che osserva muto l’osservatore. E’ quindi l’abilità dell’artista a ingigantirne pittoricamente la presenza nel nudo ampio spazio.

    The Goldfinch
    The goldfinch! Wonderful symbolic presence, often secondary, definitely always in the background in many Renaissance paintings. This time, finally, the little creature becomes a grand protagonist that observes in silence the observer. It is then the artist’s ability to pictorically magnify the presence in the large bare space.

    Canto di lode di Simeone

    Canto di lode di Simeone

    La grandezza degli artisti olandesi del Seicento sta spesso nel rappresentare su piccole superfici situazioni complesse e dinamiche. In questo Rembrandt è un maestro. In più aggiunge preziosa matericità all’impasto cromatico, luce agli incarnati, solennità ai gesti. Certo, l’osservazione diretta dell’opera è indispensabile.

    Simeone’s Song of praie

    The greatness of Dutch artists of the seventeenth century is often the ability of representing complex and dynamic situations on small surfaces. In this Rembrandt is a master. Moreover he adds valuable materiality to the  chromatic mix, light to embodied, solemnity to gestures. Certainly, the direct observation of the work is indispensable.

  • La luce nelle dimensioni

    Johannes Vermeer, 1665 circa olio su tela, cm 44,5 x 39. © L’Aia, Gabinetto reale di pitture Mauritshuis

    I grandi artisti si distinguono dagli altri perché sono formalmente essenziali. Da uno sfondo scuro emerge l’intensità di uno sguardo e la piccola luce di una perla. Purezza assoluta! I piani e i volumi sono poi determinati dall’abile distribuzione dei colori, scelti senza alcuna leziosità.

    The Girl with the Pearl Earring

    Great artists stand out from others because they are formally essential. From a dark background the intensity of a look and the light of a small pearl emerges. Absolute purity! Plans and volumes are then determined by the skilful distribution of colors, chosen without any affectation.

    Natura morta con candela accesa

    Natura morta con candela accesa

    La luce è protagonista di quest’opera. Essa definisce le singole parti dando volume agli oggetti e profondità all’ambiente. La pulizia cromatica e la precisione grafica delle singole parti rendono poi quasi surreale, direi paradossalmente novecentesca, l’atmosfera.

    Still life with candle

    The light is the protagonist of this work. It defines the individual parts giving volume to the objects and depth to the setting. The chromatic clean and the graphic precision of the individual parts make then the atmosphere, I would say paradoxically of the twentieth century, almost surreal.

    Il cardellino

    Il cardellino

    Il cardellino! Meravigliosa simbolica presenza, spesso secondaria, sicuramente sempre in secondo piano, in numerosi dipinti rinascimentali. Stavolta, finalmente, il piccolo essere diventa un grandioso protagonista che osserva muto l’osservatore. E’ quindi l’abilità dell’artista a ingigantirne pittoricamente la presenza nel nudo ampio spazio.

    The Goldfinch
    The goldfinch! Wonderful symbolic presence, often secondary, definitely always in the background in many Renaissance paintings. This time, finally, the little creature becomes a grand protagonist that observes in silence the observer. It is then the artist’s ability to pictorically magnify the presence in the large bare space.

    Canto di lode di Simeone

    Canto di lode di Simeone

    La grandezza degli artisti olandesi del Seicento sta spesso nel rappresentare su piccole superfici situazioni complesse e dinamiche. In questo Rembrandt è un maestro. In più aggiunge preziosa matericità all’impasto cromatico, luce agli incarnati, solennità ai gesti. Certo, l’osservazione diretta dell’opera è indispensabile.

    Simeone’s Song of praie

    The greatness of Dutch artists of the seventeenth century is often the ability of representing complex and dynamic situations on small surfaces. In this Rembrandt is a master. Moreover he adds valuable materiality to the  chromatic mix, light to embodied, solemnity to gestures. Certainly, the direct observation of the work is indispensable.

  • La realtà e i suoi tormenti La realtà e i suoi tormenti

    Frida Kahlo. Oltre il mito
    Mudec, Milano – Fino all’1 giugno 2018

    Dipinti, video, fotografie e frasi si susseguono nelle sale che ospitano la mostra evento dedicata all’artista messicana. Il percorso espositivo esce dai consueti schemi e anche dalla visione del legame tra le opere di Frida Kahlo con la sua storia personale, con l’incidente stradale che provoca la rottura della colonna vertebrale a 18 anni, costringendola a letto in compagnia della sua pittura.
    Perdersi nei suoi quadri spietati, vederla muoversi sicura nei video inediti, osservare le foto che ritraggono lei (bellissima) e Diego Rivera (un uomo immenso, pittore di murales e suo compagno a intermittenza) disseminate in un inter piuttosto articolato, significa fare un’immersione intima e totale in una delle più grandi artiste del Novecento.
    E comprendere meglio le capacità tecniche di una donna fiera di essere messicana, che raccoglieva i capelli e indossava abiti secondo le tradizioni più antiche della sua terra, che non ha mai modificato la forma delle sopracciglia e non si è mai sognata di eliminare i baffetti.
    Una donna indipendente, impegnata politicamente ma anche fragile e fuori da ogni cliché, come lei stessa ha dichiarato “Mi consideravano surrealista ma non è vero. Non ho mai dipinto sogni. Quel che ho raffigurato era la mia realtà”.
    La Donna, La Terra, La Politica e Il Dolore sono i temi che scandiscono la mostra frutto di sei anni di ricerche, e resa possibile dal curatore Diego Sileo in Messico, e dai documenti inediti rinvenuti nell’archivio di Casa Azul (la Casa Blu), nel centro di Coyoacàn, un sobborgo di città del Messico, dove pittrice era nata e vissuta.

  • Reality and its torments Reality and its torments

    Frida Kahlo. Beyond the myth
    Mudec, Milan - Until 1 June 2018

    Paintings, videos, photographs and phrases follow one another in the rooms hosting the exhibition dedicated to the Mexican artist. The exhibition path leaves the usual patterns and also the vision of the link between the works of Frida Kahlo with her personal history, with the traffic accident that causes the spine to break at 18, forcing her to bed in the company of her painting.
    Get lost in his ruthless paintings, see her move safely in unpublished videos, look at the pictures that portray her (beautiful) and Diego Rivera (an immense man, painter of murals and his intermittent companion) scattered in a rather complex inter, means making a intimate and total immersion in one of the greatest artists of the twentieth century.
    And better understand the technical skills of a woman proud of being Mexican, who collected her hair and wore her clothes according to the most ancient traditions of her land, which has never changed the shape of the eyebrows and has never dreamed of removing the mustache.
    An independent woman, politically engaged but also fragile and out of every cliché, as she herself declared "They considered me a surrealist but it is not true. I've never painted dreams. What I pictured was my reality ".
    The Woman, The Earth, Politics and Pain are the themes that mark the exhibition the result of six years of research, and made possible by the curator Diego Sileo in Mexico, and by unpublished documents found in the archive of Casa Azul (the Blue House), in the center of Coyoacàn, a suburb of Mexico city, where painter was born and lived.

francesca marotta

 

Francesca Marotta: giornalista di moda e beauty, curiosa, sognatrice, anticonformista. Amo l’Italia, l’arte, le esperienze, gli stili di vita, il design... da wow!