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Vincitrice del premio Nobel nel 1926, prima e unica donna italiana, Grazia Deledda (1871-1936) ha combattuto fin da giovane i pregiudizi maschilisti, e fu molto ostacolata a Nuoro dai vicini che criticavano il suo talento letterario già a 13 anni quando pubblicò il suo primo racconto. Ma lei aveva individuato il suo stile e continuò per la sua strada con una determinazione d’acciaio che la portò a diventare una delle scrittrici più stimate e apprezzate al mondo.
Anna Magnani (1908-1973), acclamata attrice vincitrice di un premio Oscar nel 1956, riuscì a diventare l’attrice più pagata d’Europa perché ottenne di essere remunerata come il suo partner nel film Roma città aperta.
Maria Montessori (1870-1952) dimostrò come le gioie della scienza e dell’insegnamento possono essere alla portata di una donna. Non solo, ma il suo rivoluzionario e originale metodo, che diede una speranza anche ai bambini più in difficoltà, resiste tuttora, con ventiduemila scuole in centodieci Paesi nel mondo che portano il suo nome.
Queste sono tre delle 50 lezioni di vita di donne raccolte nel libro illustrato Che cosa farebbe Frida Kahlo? edito da Sonzogno. Le autrici londinesi Elizabeth Foley e Beth Coates propongono gli insegnamenti tratti dalle vicissitudini di personalità femminili del passato, che hanno avuto il coraggio e la determinazione di costruire il proprio destino in epoche dominate da uomini. Esempi d’incoraggiamento che attingono anche dal mondo della scienza, dell’arte e della cultura, d’ispirazione per chi ha problemi di assertività, dubita delle proprie capacità o è vittima di mille insicurezze. L’attrice Mae West, per esempio, fu un sex symbol che non si piegò mai ai dettami estetici dell’epoca, mentre l’artista latinoamericana citata nel titolo del volume trasformò la propria sventura in arte: non rinunciò mai a curare il proprio aspetto e usò gli abiti per sentirsi più forte e affermare la propria identità. Senza dimenticare l’artista latinoamericana citata nel titolo del volume trasformò la propria sventura in arte. Non solo. Si fece promotrice di uno stile tutto suo: non rinunciò mai a curare il proprio aspetto e usò gli abiti per sentirsi più forte e affermare la propria identità.
In the illustrated book What would Frida Kahlo do? published by Sonzogno, the London authors Elizabeth Foley and Beth Coates propose the teachings drawn from the vicissitudes of female personalities of the past, who had the courage and determination to build their own destiny in times dominated by men. Examples of encouragement that also draw from the world of science, art and culture, of inspiration for those who have problems of assertiveness, doubt their abilities or are victims of a thousand insecurities. The actress Mae West, for example, was a sex symbol who never succumbed to the aesthetic dictates of the time, while the Latin American artist quoted in the volume's title transformed her misfortune into art: she never gave up looking after her appearance and he used clothes to feel stronger and to assert his identity. Without forgetting the Latin American artist cited in the title of the volume transformed his own misfortune into art. Not only. He promoted his own style: he never gave up looking after his appearance and used clothes to feel stronger and to assert his identity.
Francesca Marotta: giornalista di moda e beauty, curiosa, sognatrice, anticonformista. Amo l’Italia, l’arte, le esperienze, gli stili di vita, il design... da wow!