• Dire addio alle zampe di gallina Dire addio alle zampe di gallina

    Le zampe di gallina sono rughe dinamiche, che si evidenziano con il movimento dei muscoli mimici, quelli che permettono i cambiamenti dell’espressione facciale. Il cosmetico capace di cancellarle non solo non esiste ma è anche difficile che possa essere messo a punto, proprio perché si evidenziano a intermittenza: se il viso è rilassato sono assenti, ma al minimo sorriso o cambio di espressione ecco che compaiono. Inoltre, non sono tutte uguali e la medicina estetica propone soluzioni differenti per attenuarle.

    Contrariamente a quello che si pensa, la blefaroplastica non riesce a cancellarle: “Per renderle invisibili, il medico dovrebbe tirare eccessivamente la cute, situazione che impedirebbe ogni movimento alle palpebre. Le rughe intorno agli occhi sono dovute all’azione del muscolo orbicolare, ovvero quello che contraendosi chiude gli occhi. Questo muscolo ha una parte più periferica che non ha la funzione di chiusura delle palpebre, ma solo di abbassare la parte laterale del sopracciglio, spiega il Carlo Gasperoni, docente al Master di Chirurgia Estetica della Faccia all’Università Tor Vergata di Roma. “Queste rughe si trattano con iniezioni di tossina botulinica che agisce rilassando o fermando il muscolo, che pertanto non causa più la ruga. La parte laterale del sopracciglio, venendo a mancare il tono muscolare della parte laterale muscolo, risale un poco. Perciò si fanno queste iniezioni di tossina botulinica con il duplice scopo di eliminarle facendo rialzare la coda del sopracciglio. Quando le rughe non sono solo laterali, ma sono presenti anche sotto agli occhi, questa cura con la tossina botulinica non è possibile perché altrimenti gli occhi non si chiuderebbero più correttamente. In questi casi, se è anche presente una qualche abbondanza cutanea, il chirurgo plastico può agire con un intervento di blefaroplastica ridistribuendo la pelle”.

    Per chi cerca una soluzione soft, le iniezioni di acido ialuronico naturale possono essere una soluzione efficace e minimamente invasiva per contrastare questo tipo di rughe di espressione: “Privo di sostanze chimiche additive e di collanti, è un potente rigenerante che stimola sia la produzione di collagene, che danno tono e compattezza ala cute, sia la microcircolazione, che in genere è piuttosto fragile nella zona del contorno occhi”, spiega Antonino Di Pietro, docente e direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis Milano. “Con la tecnica overlap, il medico inietta piccolissime quantità di questa sostanza facendo penetrare l’ago più volte in superficie sollevando le pieghe cutanee e rilasciando l’agente attivo”.

  • Giochi di coppia sul contorno occhi Giochi di coppia sul contorno

    Per restituire idratazione e vitalità allo sguardo, Daniela Pistoia, Educational Manager di Estée Lauder, suggerisce una cura cosmetica intensiva che punta sull’abbinamento di un patch idratante con una crema energizzante e drenante.
    Il giorno successivo, al risveglio, lo sguardo sarà fresco e luminoso, con la pelle del contorno perfettamente levigato e rassodato.
    Ecco come utilizzare questi prodotti per ottenere questi risultati.

    "Sul contorno occhi perfettamente struccato, applico il patch Instant Beauty Advanced Night Repair Concentrated Recovery Eye Patch di Estée Lauder, dopo aver imbimbito la maschera di tessuto con l’acido ialuronico contenuti nella bustina, e lo lascio agire per 10 minuti. La sensazione di freschezza e di rilassamento della pelle sono immediati", spiega Daniela Pistoia.

    "Completo la cura Re-Nutriv Ultimate Diamond Transformative Energy Eye Creme, a base di tartufo black diamond energizzante utilizzando l’applicatore specifico, eseguendo un massaggio drenante con movimenti che vanno dall’interno dell’occhio verso l’esterno, fino a completo assorbimento del prodotto", conclude l'esperta.

  • Le rughe hanno le ore contate Le rughe hanno le ore contate

    Per l’esattezza ne hanno 2 di ore. Un risultato impensabile per un cosmetico, ma ho provato B-Selfie Eyezone Care ed effettivamente mantiene questa promessa. Si presenta sotto forma di cerottini trasparenti, sulla cui superficie si vedono tante piccole micro borchie appuntite, da applicare sul contorno occhi, perfettamente deterso, picchiettandoli delicatamente.

    L’innovazione di questo trattamento è legata al metodo di veicolazione di acido ialuronico (preziosa sostanza prodotta dall’organismo con la funzione di idratare e proteggere i tessuti) e fattori di crescita (EGF, proteine che tra le varie funzioni intervengono nel regolare i processi legati alla crescita e alla proliferazione cellulare nell’epidermide). Questi elementi sono racchiusi nelle micro borchie appuntite che riescono a penetrare gli strati cutanei superficiali per mezzo di una semplice pressione delle dita che le fa dissolvere, consentendo così il rilasciando del principio attivo in profondità.

    L’effetto filler è effettivamente garantito, con i microsolchi cutanei che risultano effettivamente colmati con la pelle che risulta liscia e luminosa. Ho provato il trattamento una volta sola, e il risultato è durato per diversi giorni. Definito anche filler fai-da-te, per risultati che durano più a lungo, sono consigliate 4 applicazioni da ripetere a distanza di 24 ore l’una dall’altra.

  • Tecniche in tandem: la novità della medicina estetica e della chirurgia plastica Tecniche in tandem: la novità della medicina estetica e della chirurgia plastica

    La richiesta di procedure di medicina estetica e di chirugia plastica non è mai stata così alta come negli ultimi anni: secondo l’American Society Plastic Surgeons il numero di richieste è aumentata del 200 % rispetto al 2000. Un dato sorprendente destinato a salire.


    Non vale però per tutte le metodiche. “Minima invasività, sedute brevi, la possibilità di tornare rapidamente alla vita sociale con un volto che rappresenti la versione migliore di se stesse, senza stravolgimenti. Sono questi i requisiti dei trattamenti più desiderati” dice Marco Iera, medico chirurgo specializzato in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica dell’Istituto Clinico Brera di Milano.
    Insomma, à sempre attuale la locuzione latina “In medio stat virtus” l’equilibrio sta nel mezzo. E i chirurghi e i medici estetici rispondono alla necessità crescente di vedere riflesso nello specchio un volto gradevole e luminoso avvalendosi di metodiche dal risultato impercettibile. Perché l’aspetto naturale è la vera tendenza.


    Nelle cliniche di bellezza si stanno diffondendo anche le tecniche in tandem.


    “In ambulatorio i trattamenti sono sempre più integrati, con l’applicazione di metodiche differenti nel corso della stessa seduta, per garantire il miglior risultato con il minimo trauma per l’organismo” sottolinea Marco Klinger, professore di chirurgia plastica all'Università degli studi di Milano e responsabile dell'Unità operativa di chirurgia plastica all'Humanitas Research Hospital di Rozzano (MI). “Così, per esempio, nel corso di un minilifting cervicale, per ricostruire i volumi del viso o migliorare la forma delle labbra si esegue un lipofilling. Si tratta del trapianto di tessuto adiposo prelevato dalla stessa persona, purificato e re-iniettato con grossi aghi. Questo strumento è importante perché grazie al diametro largo non danneggia le cellule adipose portatrici di un prezioso stimolo rigenerante. Il grasso impiantato non viene riassorbito ma resta in sede”.


    Per rimodellare doppio-mento e cedimenti importanti dei tessuti del collo, per esempio, funziona la sinergia laser & radiofrequenza. “Insieme, esercitano una sorta di stiramento che ricompatta le fibre di collagene” dice Steven Paul Nisticò, Direttore Scuola di Specializzazione in Dermatologia Università Magna Graecia di Catanzaro e Coordinatore del Master Laser in Dermatologia Università di Tor Vergata Roma.

    “Per dare una sferzata rigenerante al viso, il laser frazionato CO2 si associa a iniezioni di PRP” spiega Nisticò. Si tratta di prelevare una piccola dose di sangue dalla persona, e iniettare il plasma ricco di piastrine, precedentemente separato dai globuli rossi, sulle zone trattate, creando una sorta di maglia che richiama le cellule curative cutanee, rilascia i fattori di crescita e stimola i fibroblasti ad attivare la produzione e la creazione di nuovo collagene. Si tratta insomma di una rieducazione per l’epidermide, che viene indotta a produrre da sola quello che è necessario per preservare tono ed elasticità.

    Il grasso autologo rappresenta un’alternativa ai preparati in laboratorio usati per i filler. “Usando uno strumento brevettato chiamato Lipogems, viene prelevato da una zona donatrice (braccia, addome, fianchi oppure cosce), separato dalla componente infiammata e disgregato senza danneggiarlo o frantumarlo. Si ottengono così cellule adipose integre, dalla superficie fittamente vascolarizzata, che una volta impiantate danno consistenza, amalgamandosi perfettamente ai tessuti. Non solo: riattivano e accelerano i naturali processi rigenerativi” spiega il professor Carlo Tremolada direttore scientifico Image Regenerative Clinic Milano. “Questo metodo viene associato a iniezioni con acido ialuronico qualora fosse necessario completare il rimodellamento del contorno delle labbra”.

francesca marotta

 

Francesca Marotta: giornalista di moda e beauty, curiosa, sognatrice, anticonformista. Amo l’Italia, l’arte, le esperienze, gli stili di vita, il design... da wow!