- Itinerari Braidensi: giochi di mani, giochi mani-erati
Vagando nelle sale della Pinacoteca di Brera, non è difficile scoprire cose straordinarie all'interno di dipinti di piccole e grandi dimensioni. Nei particolari di ogni opera si rileva l'eccellenza. Girolamo Genga è ad esempio un artista umbro del '500, molto attento alle suggestioni espressive di Raffaello. Nella Sacra conversazione con i dottori della Chiesa, suo capolavoro, emerge appunto lo scrupoloso amore per l'urbinate, dal quale eredita sia i lineamenti dei volti, che le scelte compositive complesse. Tuttavia, una nuova originale tensione si avverte soprattutto nei giochi di mani degli astanti. Si potrebbe dire che il virtuosismo tecnico è stato posto al servizio di una più inquieta rappresentazione del reale che a tratti si fa eccentrica. E appunto in quei mirabili intrecci di mani che parlano più dei volti è descritta la quintessenza di un Rinascimento oramai esaurito che, abbandonando i rigorosi equilibri classici, dà spazio a tensioni umane e formali propriamente manieriste.
di Feliciano Marotta
- Itinerari braidensi. Teschio delle mie brame... chi è il più bello del reame?
Meravigliosa Pinacoteca di Brera di Milano... interminabile universo di immagini e di spunti creativi. Ogni dipinto è un mondo a sé da esplorare e sezionare... per trovare il finito nel particolare. E di giochi se ne possono fare tanti... Nell'arte contemporanea spesso impera il gusto del macabro fine a se stesso e talvolta l'orrido sostituisce il bello. Diversamente nel passato la qualità tecnica e lo stile rendono appetibili oggetti di per sé poco attraenti. È il caso del TESCHIO, che si fa vivo nelle mani di un Crivelli, di un Tiziano, di un Bramantino o di un El Greco. E che pennellate... sciolte, nervose, precise, liquefatte! E che segni... incisivi, impercettibili, fusi col colore! E che dire dei volumi... solidi, indefiniti, geometricamente costruiti! Si potrebbe continuare all'infinito perché infiniti sono i linguaggi e i nomi interessanti. Appartengono al classicismo, al medioevo, al rinascimento, al barocco... Sicuramente si tratta di lezioni di puro stile, di laboriosa tecnica, di riconoscibile personalità. È il caso di affermare che l'orrido diventa bellezza.
Di Feliciano Marotta
Nella foto: un particolare di San Girolamo Penitente di Jusepe de Ribera
- La Pinacoteca di Brera e i 100 giorni di Mr. James M. Bradburne
Chi abita a Milano, dall'inizio dell'anno sta vivendo magiche sensazioni legate al mondo dell'arte e della bellezza. Protagonista assoluto è il distretto di Brera con il grandioso progetto che la riguarda. I lavori sono iniziati a gennaio quando, a 100 giorni dalla sua nomina, il nuovo Direttore Generale della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Braidense James M. Bradburne ha presentato il suo progetto triennale per il rilancio dell'intero complesso che raccoglie i capolavori più importanti dell'arte italiana.
"Il mio obiettivo è far sì che i milanesi tornino a innamorarsi di Brera. Se Milano abbraccia la sua Brera, il mondo la segue", ha affermato. E ha aggiunto: "La missione di Brera deve essere quella di conservare la sua collezione rendendola parte integrante della vita contemporanea, al servizio della più ampia gamma possibile di utenti di tutte le età, nazionalità ed etnie. Le opere saranno utilizzate per
stimolare la curiosità,
affinare la critica e la percezione,
aumentare l'intelligenza visiva.
Non dobbiamo banalizzare la cultura, ma rendere consapevole il pubblico di oggi che Mantegna, Caravaggio, Raffaello sono stati artisti perfettamente contemporanei, nel significato più radicale. Come diceva Nelson Goodman "noi siamo istituzioni per prevenire la cecità". Conclude spiegando la sua idea: "L'idea è quella di creare una "grande brera" che non sia un'operazione immobiliare ma una visione cittadina, arma di cultura attiva, un luogo dove si va per alimentare i propri problemi di conoscenza".Foto
Dr. James M. Bradburne Direttore Generale Pinacoteca di Brera e Biblioteca Braidense © Martin Riese - Sostenere l’arte migliora il mondo
C’è una rosa che sboccia ogni anno il 21 giugno a Milano, giorno del solstizio d’estate, con un premio speciale. Si chiama Rosa di Brera e viene assegnato a chi si è distinto in particolare per il sostegno dei progetti della Pinacoteca di Brera.
Giunto alla sua seconda edizione, quest’anno il riconoscimento va a Rena De Sisto, global executive for Arts & Culture and Women's programs di Bank of America Merrill Lynch.
"Le persone fanno la differenza, e quando la persona giusta si trova nella posizione giusta, il mondo può cambiare in meglio", dice James Bradburne, il geniale direttore della Pinacoteca di Brera nella motivazione del premio. "Nell'ultimo decennio Rena De Sisto è stata responsabile della creazione del visionario progetto di conservazione dell'arte di Bank of America Merrill Lynch, che ha interessato, tra l'altro, il restauro della scultura di Napoleone nel cortile di Brera, il restyling del laboratorio della Pinacoteca e il restauro della monumentale tela di Tiepolo. Inoltre, il suo sostegno all’arte ha interessato anche altri complessi artistici del capoluogo lombardo (con appoggi al Castello Sforzesco e al Museo del 900) e il resto d'Italia (con contributi a Palazzo Strozzi a Firenze), crescendo fino a diventare la più grande sostenitrice delle arti nel mondo”.
Il premio consegnato a Rena De Sisto consiste in un’incantevole spilla d’oro e smalto rosa decorato con una rubellite di 1.13 cm circondata da una corolla di diamanti realizzata da Giampiero Bodino. Il maestro e artista dell’alta gioielleria ha creato questa meraviglia ispirandosi alla Rosa di Brera, una varietà creata appositamente per Brera da Barni, vivaio toscano specializzato in rose. Dallo scorso anno la Rosa di Brera è coltivata anche nell’Orto Botanico di Brera.