• "Casati" accoglienti per gli artisti Man Ray, Ritratto della Marchesa Casati, 1923 - Cartone dorato e stampa ad albumina, 21,30x16 cm - Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, Gardone Riviera (BS) - © Man Ray Trust by SIAE 2014

    A mio cugino piace l'arte
    La Divina Marchesa. Arte e vita di Luisa Casati dal futurismo al simbolismo
    Palazzo Fortuny, Venezia - Dal 4 ottobre 2014 all'8 marzo 2015

    Mario Natale Biazzi, Luisa Casati, 1930 ca. - Olio su tela, 43,40x41,40x2 cm - Collezione Paolo Schmidlin

    Romaine Brooks, La marchesa Casati, 1920 - Olio su tela, 258x130 cm - Collezione Lucile Audouy

    Mantide, musa, collezionista, mecenate... quante definizioni ancora, più o meno opportune, potrebbero essere accostate al nome di una personalità ricca e complessa come quella di Luisa Casati? Un dato è certo: tanti sono stati gli artisti che, utilizzando professionalmente il suo aspetto, hanno contribuito a creare il mito, destinato poi a trasformarsi esso stesso in opera d'arte. Ad esempio Man Ray, il quale l'ha descritta con un volto allucinato che sembra uscito dal film Nosferatu; o Mario Biazzi, che l'ha dipinta con i lineamenti della matrigna di Cenerentola disegnati da Walt Disney; e che dire dell'interpretazione di Romain Brooks, il quale ce la propone come una Crudelia Demon ante litteram? Sicuramente gli stili si fondono e si confondono... I tre esempi appena citati appartengono al  Surrealismo, al Realismo, al Simbolismo... ma tanti linguaggi ancora l'esposizione offre fornendo nuovi volti della 'divina marchesa'. E Luisa Casati, che amava molto la variegata bellezza di Palazzo Fortuny, è proprio qui che ci accompagna, certo con l'occhio privilegiato dell'ereditiera, quindi per saggiare i lazzi, i guazzi e i vizi di un tempo che fu e che, come lei, mai appassirà.


    Mantis, musa, collector, patron... how many definitions, more or less appropriate, could be matched to the name of a rich and complex personality like that of Luisa Casati? One thing is certain: many were the artists who, using her professionally appearance, have helped to create the myth, destined later to transform itself into the artwork. For example Man Ray, who described her with a wild-eyed face that going out from the film Nosferatu; or Mario Biazzi, who painted her with the outlines of Cinderella's stepmother by Walt Disney; and what about the interpretation of Romain Brooks, reminescent of Cruella De Vil? Definitely merge styles. The three examples just mentioned belong to Surrealism, to Realism, to Symbolism... but the exhibition offers new faces of divine marchioness. And Luisa Casati, who loved the varied beauty of Palazzo Fortuny, is right here with us, certainly with the privileged eye of the heiress, and then to test the jokes, the gouaches and the vices of a time that was and that, like her, never will wither.

  • "Casati" accoglienti per gli artisti Man Ray, Ritratto della Marchesa Casati, 1923 - Cartone dorato e stampa ad albumina, 21,30x16 cm - Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, Gardone Riviera (BS) - © Man Ray Trust by SIAE 2014

    A mio cugino piace l'arte
    La Divina Marchesa. Arte e vita di Luisa Casati dal futurismo al simbolismo
    Palazzo Fortuny, Venezia - Dal 4 ottobre 2014 all'8 marzo 2015

    Mario Natale Biazzi, Luisa Casati, 1930 ca. - Olio su tela, 43,40x41,40x2 cm - Collezione Paolo Schmidlin

    Romaine Brooks, La marchesa Casati, 1920 - Olio su tela, 258x130 cm - Collezione Lucile Audouy

    Mantide, musa, collezionista, mecenate... quante definizioni ancora, più o meno opportune, potrebbero essere accostate al nome di una personalità ricca e complessa come quella di Luisa Casati? Un dato è certo: tanti sono stati gli artisti che, utilizzando professionalmente il suo aspetto, hanno contribuito a creare il mito, destinato poi a trasformarsi esso stesso in opera d'arte. Ad esempio Man Ray, il quale l'ha descritta con un volto allucinato che sembra uscito dal film Nosferatu; o Mario Biazzi, che l'ha dipinta con i lineamenti della matrigna di Cenerentola disegnati da Walt Disney; e che dire dell'interpretazione di Romain Brooks, il quale ce la propone come una Crudelia Demon ante litteram? Sicuramente gli stili si fondono e si confondono... I tre esempi appena citati appartengono al  Surrealismo, al Realismo, al Simbolismo... ma tanti linguaggi ancora l'esposizione offre fornendo nuovi volti della 'divina marchesa'. E Luisa Casati, che amava molto la variegata bellezza di Palazzo Fortuny, è proprio qui che ci accompagna, certo con l'occhio privilegiato dell'ereditiera, quindi per saggiare i lazzi, i guazzi e i vizi di un tempo che fu e che, come lei, mai appassirà.


    Mantis, musa, collector, patron... how many definitions, more or less appropriate, could be matched to the name of a rich and complex personality like that of Luisa Casati? One thing is certain: many were the artists who, using her professionally appearance, have helped to create the myth, destined later to transform itself into the artwork. For example Man Ray, who described her with a wild-eyed face that going out from the film Nosferatu; or Mario Biazzi, who painted her with the outlines of Cinderella's stepmother by Walt Disney; and what about the interpretation of Romain Brooks, reminescent of Cruella De Vil? Definitely merge styles. The three examples just mentioned belong to Surrealism, to Realism, to Symbolism... but the exhibition offers new faces of divine marchioness. And Luisa Casati, who loved the varied beauty of Palazzo Fortuny, is right here with us, certainly with the privileged eye of the heiress, and then to test the jokes, the gouaches and the vices of a time that was and that, like her, never will wither.

francesca marotta

 

Francesca Marotta: giornalista di moda e beauty, curiosa, sognatrice, anticonformista. Amo l’Italia, l’arte, le esperienze, gli stili di vita, il design... da wow!